“…Cattura il momento, che non è mai un momento qualsiasi, ma è Il momento…”. Come si legge dalla mia biografia, posso dire che questa frase è il mio slogan.
Fotografia è sintesi. Fare fotografia, a tutti i livelli, e in tutti i campi, significa poter anche racchiudere in un unico scatto un intero evento. Scatto che caratterizzi l’evento, che lo semplifichi, ma al contempo gli dia forza, vigore, impatto emotivo, dignità. Il tutto ovviamente con un’interpretazione, quella del fotografo. Poi c’è lo storytelling, ma questa è un’altra questione.
E’ errato scattare a caso, solo per avere un’immagine. Un buon fotografo sceglie il momento in cui scattare, sia che stia fotografando persone sia soggetti inanimati.
C’è da dire che lo scattare a più non posso è spesso il modo di lavorare dei professionisti, che DEVONO portare a casa lo scatto. Quando lavoravo per le testate giornalistiche e stavo fianco a fianco a fotoreporter anche blasonati sentivo “raffiche” interminabili, e mi chiedevo che senso avesse portare a casa uno scatto così. Certo, si può poi, una volta scattate più foto, scegliere la foto giusta, ma la scelta più importante si può fare e si deve fare già mentre si scatta. Gli scatti migliori si ottengono quando il soggetto non sente la presenza pressante del fotografo, e lì la naturalezza si fa avanti, regalando, all’improvviso, lo scatto migliore.